Introduzione alla simulazione dinamica negli edifici

Inizia la pubblicazione di una serie di articoli sulla simulazione in regime dinamico degli edifici, illustreremo i suoi concetti generali e le sue potenzialità e le differenze rispetto ai risultati eseguiti in regime stazionario.

Spesso nella nostra pratica quotidiana, a noi consulenti ed esperti del risparmio energetico viene chiesto di stabilire quanto risparmierà il nostro cliente nel realizzare un intervento e se, meno spesso in realtà, lo stesso intervento migliorerà le condizioni di comfort negli ambienti in cui si vive.

Per dare delle risposte, siamo portati spesso a fare alcune ipotesi e a cercare di inquadrare al meglio le condizioni nelle quali dobbiamo operare. Spesso dobbiamo interpretare le reali richieste dei nostri interlocutori ed orientarci al meglio per offrire un servizio di qualità.

Ci si chiede di risolvere un problema? Di migliorare le condizioni di vita negli ambienti dove viviamo? O dobbiamo semplicemente massimizzare il risparmio?

Le risposte a volte non sono facili da trovare, e sempre più spesso ci si affida ai numeri che i nostri potenti software di calcolo ci restituiscono. Ma quanto sono affidabili questi numeri? Siamo in grado di comunicarli correttamente ai nostri interlocutori? Da quali dati di partenza si basano i nostri risultati?

Perché abbiamo bisogno di “simulare” il comportamento di un edificio? Le informazioni che fino ad ora avevamo a disposizione non sono più in grado di rispondere completamente alle domande dei nostri interlocutori?

Cercheremo di fare un po’ di chiarezza e cercheremo di spiegare bene cosa può fare un software e cosa non può fare, ma soprattutto che tipo di risposte ci dobbiamo aspettare e quali non avremo mai.

I modelli di calcolo a cui ci siamo affidati, e a cui molti di noi ancora si affidano per determinare ad esempio la classe energetica di un edificio, partono dal presupposto che alcune condizioni climatiche (sia interne che esterne) non varino per nulla o se lo facciano, siano facilmente assorbibili all’interno di un errore di lieve entità. In inverno per esempio, in una città come Roma, le condizioni di calcolo si limitano ad ipotizzare che all’interno ci siano sempre 20°C ed un tasso di umidità costante e che all’estero la temperatura scenda raramente sotto lo 0! Se queste approssimazioni sono accettabili in inverno, in estate le escursioni termiche sono di gran lunga più elevate. Stessa cosa per i risultati.

Ecco che nasce la necessità di capire con sempre maggiore precisione cosa succede nelle nostre case se fuori la temperatura improvvisamente scende sotto lo 0 o se salisse sopra i 40°C e se soprattutto ci siano delle forti escursioni tra giorno e notte.

La simulazione “dinamica” nasce proprio per dare risposte a problematiche sempre più diverse e sempre più connesse ai mutamenti climatici. Potremmo infatti essere in grado di prevedere con sempre minore approssimazione la temperatura nei nostri ambienti in estate o in inverno e stimare al meglio i consumi elettrici e di gas per raffrescare o riscaldare le stanze dove abitiamo, dormiamo o mangiamo. Potremmo stabilire quali siano gli effettivi costi energetici “completi” in un periodo o di determinare con esattezza le dimensioni dei nostri impianti, senza dover necessariamente ricorrere a sovradimensionamenti “in sicurezza”.

E’ chiaro come il poter utilizzare correttamente strumenti del genere ci permetterà di poter avere un controllo sempre maggiore sulle dinamiche interne di un’abitazione, ufficio o centro commerciale e di predirne i consumi, i costi e ci permetterà in un futuro non molto lontano di realizzare al meglio il benessere negli ambienti.